Anche in Sardegna, la pittura del Novecento si impone per la capacità di esprimere situazioni sociali e psicologiche al centro dei grandi dibattiti del XX secolo. Così per la scultura, con le statue in gesso di Francesco Ciusa che ci rimandano le immagini di un mondo popolare fatto di quotidianità e di lavoro. Gli affreschi di Filippo Figari e le tele di Mario Delitala ci introducono poi negli interni delle sale di rappresentanza degli enti pubblici. In un crescendo di colori che coniuga il recupero dell'immagine tradizionale sarda con le forme della modernità internazionale, scorrono i quadri a olio su tela di Giuseppe Biasi, Antonio Ballero, Carmelo Floris e Stanis Dessy, insieme ai manifesti, alle cartoline, agli altri esempi di grafica e illustrazione di libri e di riviste e agli esiti più alti delle arti applicate, come le ceramiche dei fratelli Melis: tutti esempi del processo che, lungo il secolo breve, porta alla scoperta e alla definizione dell'identità sarda da parte degli artisti dell'Isola.

Copertina: Giuseppe Biasi
Sposalizio a Nule, 1914-15.