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Nel volume sono comprese le raccolte Sole d’estate (1933) e Il cedro del Libano (1939), che concludono la parabola narrativa rappresentata dalla mappa deleddiana delle novelle. In queste brevi storie ricorrono temi in gran parte già noti, mentre variano le prospettive, i ritmi narrativi, i paesaggi e le atmosfere che sfruttano i colori, i contrasti e le sfumature della luce con una competenza espressiva sensibile e controllata. Negli ultimi anni, turbati da una grave malattia, si accentua l’interesse della scrittrice per la vita osservata sia nei suoi aspetti quotidiani sia nei momenti di inquietudine che si agitano nel segreto della coscienza. La stessa pena di vivere la accomuna ai suoi personaggi; anche lei è coinvolta nel groviglio di ansie e conflitti che si dipanano sul filo di pressanti o pacati soliloqui. Le risorse del discorso lirico-meditativo tende a prevalere sul discorso narrativo e inducono a una riflessione più generale sulla condizione umana. La Deledda s’interroga sul significato da dare alla vita, non in chiave intellettualistica, ma confrontandosi con l’esperienza e seguendo una propensione antica, quella dei pastori sardi «contemplatori e filosofi».
Anche il sesto volume Ilisso delle novelle deleddiane contiene un saggio introduttivo dell'eccelsa studiosa Angela Cerina.
Volume n. 12
Copertina: Giuseppe Biasi
illustrazione per novella di Grazia Deledda pubblicata nel Giornalino della Domenica, 1910.
Anche il sesto volume Ilisso delle novelle deleddiane contiene un saggio introduttivo dell'eccelsa studiosa Angela Cerina.
Volume n. 12
Copertina: Giuseppe Biasi
illustrazione per novella di Grazia Deledda pubblicata nel Giornalino della Domenica, 1910.
| Anno | 1996 |
| Dimensioni | 16,7 x 12 cm |
| Pagine | 280 |
| ISBN/EAN | 88-85098-55-X |
| Lingua | Italiano |
| Formato | Cartaceo |







