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Il capitano Smyth si dimostra attento alla descrizione dei porti e delle coste, con in più il sapore della “scoperta”.
Nel corso dell’Ottocento, numerosi viaggiatori inglesi, francesi, tedeschi si recarono in Sardegna, riportandone il fascino di una terra sconosciuta, esotica e selvaggia. L’educazione culturale ricevuta li condizionava però nella scelta dei temi da privilegiare: e così il capitano nautico W.H. Smyth si dimostra particolarmente attento alla descrizione dei porti e delle coste, con in più tutta la freschezza e il sapore della “scoperta”.
Volume n.33
| Anno | 1998 |
|---|---|
| Dimensioni | cm 12 x 16,7 |
| Pagine | 320 |
| Illlustrazioni | 15 (bn) |
| ISBN/EAN | 88-85098-82-7 |
| Lingua | Italiano |
| Formato | Cartaceo |
L’opera esprime bene la concezione della ricostruzione del percorso di popoli del passato intesi come artefici di civiltà.
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Pagine di una Deledda giovanissima, acerba, ma dove già affiora la sua potente cifra narrativa.
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