Descrizione prodotto
Gli oggetti nel loro valore d’uso, di scambio e di relazione simbolica, sono gli attori che recitano la scena della trasformazione antropologica della Sardegna negli anni 1950-75. Il campo investigativo è l’ambiente pastorale: Bitti (campu e bidda) assurge a campione di ricerca dell’indagine empirica. Dall’analisi dei cambiamenti in seno alla composizione dello spazio e del tempo, dell’arredo e del vestiario, della lingua e dei linguaggi, delle abitudini alimentari e dei rapporti interpersonali nasce “il romanzo di cose”: le cose che un tempo hanno vissuto con gli uomini hanno poi finito con l’assumere lo statuto dell’estraneità e del feticismo. È il diario della prigionia tra gli oggetti non più custodi di memorie, meri feticci che rendono più difficile all’uomo la lettura della propria esistenza. Il re è un feticcio ha ottenuto il Premio Campione (1976).
Volume n. 14