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Alla fine dell’Ottocento Egidio Bellorini compie una ricerca che lo porterà a pubblicare, nel 1893, un’importante raccolta di poesie popolari, che dedicherà alla Sardegna come «pegno di memore affetto». Uno studio della lingua e della pronuncia del sardo e della tradizione tra mutos, battorinas e altre canthoneddas, che riporta, dalla viva voce del popolo, specialmente donne, più di 700 canti: da quelli in cui si tessono le lodi dell’amato alle promesse d’amore e alle sue pene, tra congedi e rifiuti fino ai contrasti amorosi. Non mancano i mutos satirici (i ’mmalas), che mettono in evidenza i difetti fisici e morali, e i canti burleschi. Frutto della stessa campagna di studio sono il Saggio dei canti popolari nuoresi del 1892 e le Ninne-nanne e cantilene infantili, compresi in questo volume, che, per tipologia di componimenti, completano nel 1894 questa grande raccolta del patrimonio poetico sardo.