ELENA ROSSONI è stata Direttore responsabile, membro del Comitato scientifico e del Comitato di redazione del Gabinetto dei disegni e delle stampe della Pinacoteca nazionale di Bologna. Ha inoltre fatto parte della Soprintendenza al Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropoligico di Bologna. Nel 2004 ha curato il volume La Pinacoteca civica di Pieve di Cento – Catalogo delle opere dal XIII al XIX secolo. Nel 2002 è stata autrice per la Ilisso del volume Il bianco e dolce cigno. Metafore d’amore nell’arte italiana del XVI secolo.
MAURIZIO CALVESI (Roma 1927) è professore emerito dell’Università La Sapienza di Roma, storico, critico dell’arte e saggista. Dopo la laurea dal 1955 ha lavorato per la Soprintendenza di Bologna, diretto la Pinacoteca nazionale di Ferrara e la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma. Tra il 1970 e il 1976 ha insegnato all’Università di Palermo e fino al 2002 a La Sapienza di Roma, dove ha diretto l’Istituto di storia dell’arte e il dipartimento. Ha inoltre fatto parte del consiglio direttivo della Biennale di Venezia per alcuni anni e curato la sezione arti visive XLI e XLII. Dal 2001 cura la Collezione Farnesina, presiede la Fondazione Burri e dal 2005 dirige la Fondazione Mastroianni. Infine ha collaborato con diverse testate giornalistiche, tra cui “La Repubblica”, “L’Espresso” e il “Corriere della sera”. Fino al 2001 ha diretto il mensile “Art & Dossier” e dirige la rivista “Storia dell’arte”.
MICAELA MARTEGANI laureata in Storia dell’arte all’Università del Sacro Cuore di Milano, ha ottenuto il titolo di Master of Arts presso la New York University. È scrittrice, insegna nel dipartimento di Storia dell’arte della School of Visual Arts di New York e dal 2004 fondatrice e direttrice dell’organizzazione, sita a New York, More Art. In qualità di storica dell’arte ha curato diverse mostre tra le quali “Rewarding Lives: An Exhibition of Timeless Photographs,” presso l’American Express Headquarters; “Costantino Nivola in Springs,” presso il Parrish Art Museum ed è stata co-curatrice di “The Italian Metamorphosis,” presso il Solomon R. Guggenheim Museum e “Art Creates Communities: Project in Chelsea,” presso la fondazione The Bohen. È stata inoltre autrice del volume Ilissso Costantino Nivola. In Springs pubblicato nel 2003.
ALESSANDRO RIVA (Milano 1939) laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pavia, dal 1964 vive a Cagliari. Dal 1975 è professore ordinario di Anatomia Umana e Storia della Medicina nella Facoltà di Medicina dell’Università di Cagliari, dove ricopre anche le cariche di Presidente del Diploma Universitario per Infermiere e di Curatore della Collezione delle cere anatomiche di Clemente Susini, da lui promossa nel 1991. È inoltre rappresentante dell’Italia per il Comitato Federativo Internazionale per la Terminologia Anatomica, vicepresidente del Collegio degli Anatomici Italiani, presidente dell’Associazione Clemente Susini per la Storia della Medicina ed editor dell’“European Journal of Morphology”. Per la Ilisso ha curato il volume Cere. Le anatomie di Clemente Susini dell’Università di Cagliari (2007).
STEFANIA MASSARI storica dell’arte, è stata direttrice del Museo delle arti e tradizioni popolari di Roma. Tra le sue pubblicazioni possiamo ricordare: Il fatale Millenovecentoundici. Le esposizioni di Roma, Torino, Firenze (2012); Il presepe del re nella Collezione del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (2007); Arti e tradizioni. Il Museo Nazionale dell’Eur (2004); Arte e scienza dell’incisione. Da Maso Finiguerra a Picasso (1987) e L’esperienza dei Materiali di antropologia visiva (MAV) al Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari (2005). Per la casa editrice Ilisso è stata coautrice, insieme a Paolo Piquereddu, del volume Costumi ritrovati. Gli abiti sardi dell’esposizione internazionale di Roma del 1911 edito nel 2004.
PAOLO PIQUEREDDU laureato in Filosofia presso La sapienza di Roma e specializzato in Studi sardi all’Università degli studi di Cagliari, è dal 2000 Direttore generale dell’ISRE (Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna). Precedentemente ha lavorato come coordinatore generale all’ISRE e come consulente presso il Comune di Mamoiada per la realizzazione del Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada. Tra il 1994 e il 1997 ha insegnato presso l’Università di Sassari Museologia e Museografia e nel biennio 1986-87 Storia delle Tradizioni Popolari. Nel 2006 gli è stato assegnato il “Premio Museo Frontiera” per la sua attività nel campo dell’antropologia visuale e museale. Collabora da diversi anni con la Ilisso, con la quale ha publicato: Raffaele Ciceri. Fotografie di Nuoro e della Sardegna del primo Novecento (2012), Guido Costa. Fotografie della Sardegna nel primo Novecento (2007) e Costumi ritrovati. Gli abiti sardi dell’esposizione internazionale di Roma del 1911 (2004).
MATTEO SMOLIZZA (Biella 1976) storico dell’arte e fotoreporter, si è laureato in Grammatica latina all’Università La Sapienza di Roma e si è perfezionato in Studi rinascimentali. Tra le sue pubblicazioni più importanti possiamo ricordare Vincent Van Gogh. Le opere disperse. Oltre 1000 disegni e dipinti citati dall’artista e introvabili e Itinerarios por el dibujo, de Rafael a Cézanne, 1760-1960. Il Disegno. Breve viaggio da Fragonard a Beuys. Ha collaborato con diverse riviste ed è stato membro del consiglio per la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma. A soli 25 ha fondato la Rechburg &Betzkoj Associati Spa. A partire dal 2009 inoltre ha cominciato la sua attività di fotoreporter e lavora soprattutto in Pakistan e Afghanistan, collaborando con quotidiani italiani come “La Stampa” e “Il Foglio”.
ANTONIO DE ROBERTIS saggista e ricercatore indipendente, collaboratore di quotidinai e riviste d’arte italiane e straniere, e fra i maggiori studiosi della vita e opere del pittore Vincent Van Gogh. Le sue trentennali ricerche, basate sul riscontro rigoroso dei documenti e dei dati scientifici, hanno consentito di delineare la storia di Van Gogh inedito, riaprendo tra l’altro la questione dei falsi, che era ferma al processo Wacker (1932). Un suo recente studio, che ha confrontato le opere citate da Van Gogh nelle sue 800 lettere e le più importanti catalogazioni, ha fatto emergere che oltre 1000 disegni e dipinti, circa un terzo della sua produzione, sono scomparsi nel nulla. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati in un volume scritto insieme a Matteo Smolizza, edito dalla Ilisso nel 2005, dal titolo Vincent Van Gogh. Le opere disperse.
MASSIMO GATTA (Napoli 1959) è bibliotecario dal 1987 e ha prestato servizio in diverse università italiane. Attualmente lavora presso la Biblioteca d’Ateneo dell’Università degli Studi del Molise. Si occupa da anni di storia del libro e della tipografia. Ha organizzato in quest’ambito mostre di ex libris e di segnalibri. Collabora inoltre con vari periodici, tra i quali “Charta”, “UTZ”, “Percorsi”, “Colophon” e con il supplemento culturale de “Il sole 24 ore”. Ha pubblicato Piccola storia del segnalibro (1996), Dalle parti di Aldo. Vicende e protagonisti della cultura tipografica Italiana del Novecento (2012), La grande famiglia. Storie di editoria e bibliografia (2012) e, insieme a Carlo Raso, Guida alle Librerie di Napoli (1997). Nel 2006 dirige, con Oliviero Diliberto, la casa editrice Bibliohaus. Per la Ilisso è stato autore, insieme a Enrico Sturani e Giuliana Altea, del volume Il segno nel libro (2006).
ENRICO STURANI (Torino 1940) laureato in Filosofia è autore di libri scolastici. Insegna nelle scuole medie ed è il più importante collezionista di cartoline in Italia, ne possiede infatti più di centocinquanta mila pezzi. A partire dagli anni Ottanta questa passione l’ha condotto a dedicarsi alla realizzazione di mostre, organizzazione di conferenze e lezioni universitarie dedicate alle cartoline in vari paesi europei ed extraeuropei. Tra i saggi pubblicati su questo argomento ricordiamo Cartoline – L’arte alla prova della cartolina (2010). I suoi studi su questa tematica si sono concentrati soprattutto sul rapporto con le arti maggiori e sulla pluralità degli approcci alla cartolina come spazio espressivo e ambito comunicativo da parte dell’autore. Per la Ilisso è stato coautore del volume Il segno nel libro (2006).