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Caccia grossa si propone come libello polemico contro le connivenze di una società che del “bandito” ha fatto il proprio eroe.
Fin dal titolo, Caccia grossa – opera di un ufficiale toscano inviato in Sardegna per combattere il banditismo – si propone come libello polemico, nonostante l’autore cerchi di dissimulare la sua decisa scelta di parte, per la giustizia e contro le connivenze di un sistema sociale che del “bandito” ha fatto il proprio eroe. Edito nel 1914, questo libro trasmette ancora oggi quella carica provocatoria che già aveva suscitato violente critiche al primo apparire.
Volume n.22
| Anno | 1997 |
|---|---|
| Pagine | 200 |
| ISBN/EAN | 88-85098-67-3 |
| Lingua | Italiano |
| Formato | Cartaceo |
Opera che disegna una vera e propria parabola esistenziale in cui la Sardegna vale a definire i processi dell'anima.
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Divisi dall’estrazione sociale e dal tempo, uniti nella vicenda e nella vita grazie a una regia che fa convivere vecchio e nuovo.
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