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Vi sono almeno due motivi per leggere – o rileggere – oggi Anime oneste di Grazia Deledda. Il primo è di carattere insieme storico-letterario e biografico, in quanto la scrittrice appena ventiquattrenne con questo “romanzo famigliare” conquistò l’attenzione di pubblico e critica a livello nazionale, non ultimo forse per la presentazione benevola e perfino affettuosa di Ruggero Bonghi (1826-1895), singolare uomo di lettere e politico di spicco Anime oneste apparve nel 1895 a Milano per i tipi di Cogliati, e l’idea di corredare il libro di una presentazione da parte di un personaggio tanto illustre, rivelatasi poi una strategia di réclame vincente, era stata proprio dell’editrice. La Deledda a sua volta, che non conosceva Bonghi, chiese e ottenne l’intervento mediatore del suo buon amico Angelo De Gubernatis.
(Dalla prefazione di Tania Baumann)