Laura Calvi (Monza 1983) è una storica dell’arte specializzata nel secondo dopoguerra italiano e internazionale, con attenzione particolare alle vicende delle gallerie private d’avanguardia – molti gli studi dedicati alla Galleria Apollinaire di Guido Le Noci –, alla critica militante di Pierre Restany e i protagonisti del Nouveau Réalisme, e agli sviluppi dell’Arte Cinetica e Programmata europea.
In seguito alla laurea magistrale in Storia e Critica dell’Arte, conseguita presso l’Università degli Studi di Milano, si è specializzata all’Università degli Studi di Udine dedicandosi principalmente agli intrecci tra Nanda Vigo e gli esponenti dei gruppi Nul e ZERO.
Negli anni, si è dedicata ad approfondimenti storico-artistici, editi in diverse pubblicazioni scientifiche, come ad esempio il saggio “Noi che abbiamo le antenne che captano nuovi spazi spirituali”(in Klein Fontana Milano Parigi 1957-1962, catalogo della mostra, a cura di S. Bignami e G. Zanchetti, Milano, Electa, 2014), oppure il più recente “«Il libro è formidabile!». Alcuni progetti editoriali della Galleria Apollinaire 1960-1970” (in Studi di Memofonte, n. 28/2022).
Dopo essere stata assistente conservatrice al Museo del Novecento (2009-2013) e aver curato Andy Warhol’s Stardust. Stampe dalla collezione Bank of America Merrill Lynch (Milano, Museo del Novecento, 4 aprile-8 settembre 2013), è stata per quasi un decennio exhibition registrar presso Fondazione Prada, seguendo l’organizzazione delle mostre della sede milanese e della sede Prada Rong Zhai a Shanghai curate, tra gli altri, da Salvatore Settis, Germano Celant, Udo Kittelmann, Thimas Demand, Goshka Macuga.