Storia e attualità del segnalibro reinventato da cento artisti della Sardegna. Il progetto “Il segno nel libro” nasce da un preciso programma sintetizzato nello slogan “L’Arte per la Lettura – La Lettura per l’Arte”, iniziativa di reciprocità a sostegno dell’arte contemporanea e della lettura. Col mezzo del segnalibro e presso un pubblico ampio rispetto a quello di settore, si divulga l’opera di 100 artisti, selezionati fra quelli nati o attivi in Sardegna. La selezione degli artisti si è in prevalenza orientata sui pittori o, più in generale, su quanti d’abitudine si esprimono attraverso la rappresentazione bidimensionale. A guidare la scelta è stata l’idea di “fotografare” una situazione d’insieme, senza preclusioni dello stile o dell’età dei partecipanti. Si è ritenuto opportuno, in considerazione delle modalità della ricerca contemporanea, nella quale non hanno più corso le tradizionali distinzioni tra i mezzi espressivi, comprendere nel progetto illustratori, grafici, stilisti, scenografi. Va ancora precisato che, pur includendo artisti che si avvalgono della fotografia, si è scelto, per non dilatare a dismisura la rosa dei partecipanti, non estendere l’invito ai fotografi. Gli “originali” dei segnalibri, montati in apposite teche, costituiscono una raccolta itinerante che che è stata presentata in alcune sedi dell’Isola e della penisola (Cagliari, Sassari, Macomer, Gavoi, Bologna). Tutti i segnalibri sono stati riprodotti in un catalogo, edito dalla Ilisso, di 232 pagine e ben 316 illustrazioni a colori, che contiene un testo critico di Giuliana Altea e due scritti di carattere storico a firma di Enrico Sturani e Massimo Gatta.
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Il segno nel libro