GIACOMO BALLA (Torino 1871-Roma 1958) si avvicinò alla pittura sin da piccolo. Dopo gli studi superiori frequentò l’Accademia Albertina e nel 1981 fu assunto da un fotografo pittore torinese e frequentò personaggi come De Amicis e Pellizza da Volpedo. Nel 1985 si trasferì a Roma dove fu avanguardista della nuova tecnica divisionista e perseguì l’idea di un’arte totale futurista diventando protagonista del movimento dopo la morte di Boccioni. Si dedicò nello stesso periodo alle scene di Feu d’artifice di Stravinsky e al film Vita futurista. Nel 1918 pubblicò il Manifesto del colore dove analizzò il ruolo del colore nella pittura d’avanguardia. Al 1926 risale la statuetta con la scritta alla base Sono venuto a dare un governo all’Italia a simbolo della sua piena adesione al futurismo, che sìfu poi consegnata a Mussolini. Negli anni ’30 Balla divenne l’artista per eccellenza del fascismo e nel ’33 realizzò Marcia su Roma commissionatagli dallo stesso mussolina. Tuttavia nel ’37 si dichiarò estraneo alla attività futuriste e dal quel momento in poi fu emarginato dalla cultura ufficiale. Morì a Roma nel 1958.
Giacomo Balla
Categoria: Pinacoteca