MAURIZIO VIRDIS (Roma 1949) nel 1972 si laurea in Lettere all’Università di Cagliari, dove dal 1974 diventa assistente della cattedra di Linguistica sarda e successivamente, dal 1986, professore associato di Filologia francese e dal 1992 di Filologia romanza. Nella Linguistica sarda la sua ricerca si è concentrata per lo più sui problemi di descrizione storica e sincronica della fonetica e sintassi sarda e della poesia sarda moderna. Nel settore della letteratura francese medievale il professor Virdis ha concentrato l’attenzione sulle questioni concernenti il romanzo, in particolare nel suo aspetto metanarrativo e metatestuale, analizzando alcune opere di Jean Renart. In campo ecdotico è stato compiuto uno studio sulla tradizione manoscritta, sui rapporti genetici dei testimoni e sull’interpretazione di essi ai fini dell’edizione critica dell’Atre Périlleux. Ha infine collaborato alla cura di diversi saggi e romanzi.
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BENVENUTO LOBINA (Villanovatulo 1917 – Sassari 1993) si dedica alla poesia fin dall’adolescenza e nei primi anni Trenta, a Cagliari, fonda un circolo futurista. Milite nell’Africa italiana, perde, già da prima della guerra di Spagna, come tanti giovani di allora, la sua fede nel fascismo che lo aveva illuso. Gli anni Cinquanta e Sessanta sono i più fecondi e diverse sue poesie appaiono su “La Nuova Sardegna” (a Sassari, sede del quotidiano, Lobina aveva stabilito la sua residenza). Nel 1974 pubblica, per la Jaca Book, la raccolta dal titolo Terra, disisperada terra, riedita poi dalle Edizioni della Torre nel 1992, col titolo Is canzonis. Nel 1984 termina il romanzo Po cantu Biddanoa che vince il premio “Casteddu de Sa fae” di Posada e sarà pubblicato nel 1987, con versione italiana a fronte, dalla 2D Editrice Mediterranea, e riedito nel 2004 dalla Ilisso. Nel 2000, per l’editrice Poliedro, appaiono tre suoi racconti: Iacu e su lioni, In d’una dì ’e soli e Bonas tardas, Magestà.
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GIOVANNI DETTORI (Bitti 1936) è poeta, traduttore e saggista. Nel 1966 emigra a Torino dove si laurea con Noberto Bobbio e lavora come direttore della biblioteca di Scienze politiche e sociali. H pubblicato due raccolte di poesie: Canto per un capro, Ipotesi su Burkitt (1986), Amarante (1993) e A vairia luna errando. Anthologie personelle 1986-2004 (2005). Nel 1994 si è aggiudicato il prestigioso Premio Dessì con Amarante. Ha inoltre curato raccolte di poesie di numerosi scrittori come Sergio Atzeni, Roberto Concu Serra, Lucia Pinna, Leonard Sussman e tradotto, insieme a Marcello Fois e Alberto Masala le poesie di Peppino Mereu.
ISABELLA CAMERA D’AFFLITTO è tra le massime studiose di lingua e cultura araba. Nel 1978 inizia la sua carriera come docente presso diversi atenei italiani fino all’attuale posto di professore ordinario di Letteratura araba moderna e contemporanea a La Sapienza di Roma. Nel 1989 ha vinto il “Premio Calabria”, 1995 il “Premio San Gerolamo” dell’Associazione Italiana Traduttori e Interpreti e nel 2006 quello “Grinzane Cavour” per la sezione traduzione. Fa parte del Comitato Scientifico di Oriente Moderno e del CdA per l’Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino di Roma, membro dell’European Meeting Teachers of Arabic Literature e dell’Unione Européenne des Arabisants et Islamisants. Dal 1993 è consulente del Comune di Roma per la creazioni di biblioteche multietniche e collabora con la casa editrice Jouvence. Infine fa parte della Commissione Premi Nazionali per la Traduzione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha curato numerose opere, fra le quali diverse antologie di scrittori palestinesi in Israele. Per la Ilisso ha tradotto e scritto la postfazione del libro Gli alberi e l’assassinio di Marzùq di Abd Al-Rahamn Munif.