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Chi Siamo

Ilisso è una casa editrice che dal 1985 pubblica volumi di arte, archeologia, linguistica, e cultura materiale, artigianato e design, storia, fotografia e narrativa e realizza mostre d’arte per documentare e raccontare la storia e la cultura di Sardegna tra tradizione e contemporaneità.


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Catalogo Ilisso 2024 Cover LD   Catalogo Poliedro 2024 Cover LD

Eugenio Citriniti

EUGENIO CITRINITI (Catanzaro 1897-?) fu pittore e caricaturista calabrese. Artista molto attivo e vicino ad Alfonso Frangipane, fondatore ed animatore della Società Mattia Preti, partecipò a numerose mostre tra le quali le Mostre d’Arte Calabrese. Nello specifico fu presente alla 1° Mostra Calabrese d’Arte Moderna di Reggio Calabria del 1920 e a quella che si tenne nel 1928 a San Giovanni in Fiore in occasione della quale espose il suo ben conosciuto Interno di casa calabrese con contadino. Partecipò inoltre a tutte le altre biennali reggine, come anche alla XCII Esposizione di BBAA degli Armatori e Cultori di Roma nel 1926.

H. C. Grassi

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Jan Juta

JAN JUTA (1895-1990) fu un famoso pittore e illustratore, molto vicino allo scrittore D. H. Lawrence, per il quale lavorò. Juta infatti illustrò il famoso romanzo dello scrittore inglese Mare e Sardegna ed eseguì altri conosciuti dipinti di Lawrence che ora sono cnonservati presso la National Portrait gallery di Londra. La sua carriera lo portò a viaggiare in molti paesi tra cui Francia, Italia, Inghilterra e Sud Africa. Si trasferì poi nel New Jersey dove morì nel 1990. Tra i sue dipinti più famosi si possono ricordare David Herbert Lawrence e Senza titolo (panorama della cattedrale) esposto alla Smithsonian American Art Museum. Fu anche autore di un libro dal titolo Background in Sunshine: Memories of South Africa.

Carmelo Zimatore

CARMELO ZIMATORE (Pizzo Calabro 1850-1933) fu tra i migliori pittori calabresi della sua epoca. Studiò pittura a Firenze dove fu allievo di Michele Gordigiani dal quale apprese il chiaroscuro e le vaporose delicatezze dei volumi. Si trasferì in Calabria diventando uno dei pittori più contesi del Meridione. Sotto la protezione del vescovo Eugenio Tosi si dedicò prevalentemente agli affreschi nelle cattedrali, collegiate e parrocchie sia in Calabria che in Puglia. A Pizzo, sua città natale, dopo la partenza di Tosi, fu vicino al vescovo Canino dal quale ricevette numerose commissioni per affrescare l’Episcopio, il seminario, la chiesa di S. Cristina e la cattedrale di Oppido. Nel 1875 fu chiamato ad insegnare alla reale scuola di Pizzo formando futuri importanti decoratori. La maggior parte dei suoi lavori si trovano nelle chiese di Pizzo, nella Certosa di Serra San Bruno a Fabrizia, a S. Andrea Ionio, a Polistena e in numerosi altri luoghi sacri del Sud Italia.

Tommaso De Belly

978-88-6202-064-0
TOMMASO DE BELLY (Cagliari 1820- ? 1877) appartenente a una famiglia nobile risiedette a lungo in Piemonte dove lavorò prevalentemente a opere di storia e temi letterari di genere, alcuni dei quali, come Ratto di Lucia (1851), Ninfe al bagno (1854) e Gruppo di ballerine (1867), furono presentati alle promotrici di Torino, di Genova e alle mostre milanesi. La sua attenzione fu rivolta soprattutto ad episodi delle guerre di Indipendenza; su questo soggetto realizzò opere come Una allegoria dell’Indipendenza italiana (1863), Il Re a Palestro (1868). Nel 1875 realizzò il Sant’Efisio a cavallo attualmente conservato nel duomo di Cagliari.

Camillo Mariani

CAMILLO MARIANI (Vicenza 1567-Roma 1611) si formò nell’ambiente vicentino in scultura. Uno dei lavori più importanti ai quali si dedicò fu quello decorazione della scenafronte del teatro Olimpico di Vicenza insieme ad Andrea Palladio nel 1585. Lavorò inoltre per la famiglia Gualdo e tra il 1595 e il 1957 eseguì a Vicenza alcune statue per il coronamento della basilica Palladiana. Nel periodo successivo lavorò a Roma dove esordì nella basilica Lateranense collaborando con P.P. Olivieri. Ricevette importanti incarichi d Clemente VIII in occasione del giubileo tra il 1599 e il 1600. Celebri furono inoltre le sei statue a grandezza naturale raffiguranti i membri della famiglia Corsaro realizzate per la loro villa a Piombino Dese, vicine alle opere di Alessandro Vittoria per espressività e senso di movimento. Tra il 1604 e il 1607 fu accademico di S. Luca. Tra i suoi ultimi lavori si possono ricordare i modelli per la statua di S. Giovanni Evangelista e per il rilievo con la Presa di Strigonia per la tomba di Clemente VIII.

Maestro di Castelsardo

MAESTRO DI CASTERLSARDO (fine XV-inizio XVI sec.) fu un pittore attivo tra il XV e il XVI secolo. La sua identità è ancora oggetto di studio. Alcuni lo identificano con Gioacchino Cavaro, altri con Maiorca Martin Tornèr. Si ipotizza si fosse formato a Barcellona dove sono presenti suoi lavori e tornò nel XVI secolo. Fu esponente della pittura sardo-iberica, di carattere gotico in cui sono presenti alcune novità del rinascimento italiano. L’anonimo pittore fu denominato il Maestro di Castelsardo dal critico Carlo Aruche nel 1926 basandosi sulla sua opera della cattedrale di Castelsardo. Realizzò inoltre in Sardegna il Retablo della Porziuncola e quello di Santa Rosalia a Cagliari, il Retablo della Trinità a Saccargia e il Retablo di Tuili nel 1489. Di recente è stata identificata la famiglia committente del retablo di Castelsardo, si tratterebbe dei Guzmàn, potente famiglia castigliana imparentata con i Borgia.

Giovanni Pintori

GIOVANNI PINTORI (Tresnuraghes 1912-Milano 1999) è stato pittore e designer italiano. La sua formazione inizia a 18 anni, nel 1930, quando entrò all’ISIA, l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Monza. Nel 1936 iniziarono le sue collaborazioni con la Olivetti in qualità di grafico, fino a diventare responsabile dell’Ufficio Tecnico. Il suo nome è legato a numerose pubblicità e manifesti, tra i più conosciuti La rosa nel calamaio, Il pallottoliere e I numeri. Nel 1950 ottenne il suo primo riconoscimento, la Palma d’Oro della Federazione Italiana Pubblicità. Nel 1952 organizzò per il MOMA di New York la mostra Olivetti Design in Industry, prima di una lunga serie realizzate a Parigi, Londra, Losanna e Venezia. Nel ’53 entrò a far parte dell’AGI (Alliance Graphique Internationale) che nel ’55 al Louvre dedicò una sala al suo lavoro per la Olivetti. Nel ’56 si aggiudicò la Medaglia d’oro e il Diploma di Primo Premio di Linea Grafica e della Fiera di Milano e nel ’57 il diploma di Gran Premio all’XI Triennale di Milano. Dopo la morte di Adriano Olivetti, nel 1960 continuò a ricevere prestigiosi premi in tutto il mondo e a pubblicare in numerose testate. Dal 1967 lavorò come libero professionista e negli ultimi anni della sua vita si dedicò solo alla pittura.

Vincenzo Manca

VINCENZO MANCA (Ozieri 1916-2013) trascorse l’infanzia nel paese di famiglia, Pattada, e frequentò il liceo a Sassari. Studiò presso l’università di Firenze dove iniziò a dipingere e visse fino al 1952. Fu per molti anni militante del Partito comunista italiano sia nella capitale toscana che a Sassari dove poi si trasferì. Dipinse utilizzando tecniche a olio così come la tempera su cartone e i suoi soggetti furono soprattutto quelli della vita e del lavoro agro-pastorale della Sardegna. A seguito della morte della moglie, dal 1933, Manca si allontanò dalla scena pubblica, partecipando solo alla mostra antologica del 2010 alla Frumentaria di Sassari. Parallelamente all’attività di pittore svolse quella di docente di lettere e filosofia e collaborò a quotidiani e periodici sardi su tematiche riguardanti la scuola, la cultura, l’arte e l’identità. L’artista, morto nel 2013, ha lasciato parte delle sue opere alle pinacoteche istituzionali dell’isola mentre altre appartengono a collezioni private.

Carlo Contini

CARLO CONTINI (Oristano 1903-Pistoia 1970) fu uno dei maggiori esponenti della pittura sarda del Novecento. Frequentò il liceo classico e successivamente l’Accademia delle Belle Arti a Roma. Si trasferì poi a Venezia dove lavorò assiduamente nel proprio atelier, dal 1925 al 1933, e partecipò a numerose esposizioni, circa una quarantina in Italia e all’estero. Nel 1939 fece ritorno nella sua città natale, Oristano, dove aprì uno studio nel centro storico. Il suo stile passò dall’espressionismo dei noti Confratelli a ritratti e ambienti rurali oristanesi. Affiancò all’attività pittorica quella dell’insegnamento, fu infatti docente presso l’Istituto d’Arte di Oristano. Nel 1958 vinse il primo premio al concorso nazionale Città di Sassari. Morì a seguito di una grave malattia nel 1970 a Pistoia.