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ANTONELLO CUCCU (Bosa 1958) si laurea in Architettura a Roma, dova vive fino al 1997. Tra il 1993 e il 1997 è stato responsabile didattico dell’Istituto Europeo di Design di Roma e dal 1993 cura il settore espositivo della Ilisso Edizioni. Collabora inoltre con la Facoltà di Architettura di Sassari-Alghero. Studioso di arti applicate, ha scritto anche di storia e critica d’arte in ambito editoriale e giornalistico. Sue opere figurano nella collezione permanente del MAN, il Museo d’Arte della Provincia di Nuoro. A seguito dell’incontro con Irene Kowaliska, ceramista e decoratice di tessuti, consolida il suo interesse per la ceramica. Nel 1984 collabora con Maria Lai al progetto “La strada del poeta” dedicato allo scrittore S. Cambosu. L’interesse per le arti applicate trova spazio nella riscoperta e lo studio per le opere dei fratelli Melis, approdando nel 1985 a un personale codice espressivo sulla rilettura della tradizione sarda, esteso a dipinti, ceramica, oggetti in legno, ferro e rame. Per la Ilisso è stato autore dei seguenti volumi: Melkiorre Melis (2004); Cento anni di ceramica (2000) e coautore di Pino Melis (2007).
GIANNI MURTAS (Cagliari 1958) insegna Storia dell’arte al Liceo classico “A. Gramsci” di Carbonia. Storico e critico d’arte ha collaborato a lungo con “La Nuova Sardegna” e si è occupato in particolare delle espressioni artistiche del Novecento. Ha scritto numerosi libri sull’architettura e l’arte per la Ilisso come Filippo Figari (2004), Foiso Fois (2005) e Mauro Manca (2005). Tra le altre pubblicazioni possiamo ricordare: Inventare altri spazi (1993), Igino Panzino (2006), Il gruppo transnazionale (1995), Nino Dore (2009), Arte in-utile (1990), Il ritorno della figura (2008) e Un passo in più (2007).
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RITA PAMELA LADOGANA laureata e specializzata presso l’Università degli Studi di Cagliari è attualmente ricercatrice di Storia dell’Arte Contemporanea nella stessa Università. È curatore scientifico della rivista “ArcheoArte” e ha collaborato per diversi anni con la casa editrice Ilisso, sia come storico dell’arte, tra il 2001 e il 2007, sia nella redazione, dal 2009 al 2012. Si è occupata di didattica museale coordinando progetti per le scuole promossi dalla Galleria comunale d’Arte di Cagliari. I suoi studi e i numerosi interventi in qualità di relatrice a convegni spaziano dalla fotografia agli argomenti legati alla storia dell’arte isolana. Ha, inoltre, collaborato con la pagina culturale del quotidiano “La Nuova Sardegna” e del sito web “Tiscali Art”. Per Ilisso è stata autrice dei seguenti volumi: Bernardino Palazzi (2005); di testi contenuti in Carlo Bavagnoli. Costantino Nivola. Ritorno a Itaca (2010) e schede presenti in Francesco Ciusa. Gli anni delle Biennali 1907-1928 (2007); Nivola: l’investigazione dello spazio (2010).
MARIA GRAZIA SCANO NAITZA ha insegnato, fino al 2012, come docente ordinario Storia dell’Arte moderna presso la facoltà di Beni culturali di Cagliari. È stata allieva e poi assistente del professor Corrado Maltese per la cattedra di Storia dell’Arte medioevale, interessandosi prevalentemente alla pittura del ‘600 e del ‘700 a Cagliari. Le sue ricerche sull’arte figurativa si sono estese poi a tutta l’isola, alla scultura, agli arredi lignei e marmorei e alla struttura delle immagini. Da queste indagini ne derivano numerosi scritti di carattere scientifico su riviste specialistiche. I volumi Pittura e scultura del ‘600 e del ‘700 e Pittura e scultura dell’Ottocento mettono in luce quadri originali e ricchi di inediti della storia artistica sarda. Numerosi sono anche gli scritti sull’arte contemporanea, soprattutto sul disegno, l’incisione e la grafica, tra questi le grandi monografie per la Ilisso, come Antonio Ballero (1989), Carmelo Floris (1993), Felice Melis Marini (1994) e Leinardi. L’opera grafica (1998).
SIMONA CAMPUS laureata in Lettere all’Università di Cagliari, si è specializzata in Storia dell’arte e ha perfezionato i suoi studi presso la Scuola Normale di Pisa con un Corso di Alta Specializzazione e un Master in Management per curatore museale presso La Sapienza di Roma. I suoi interessi vertono prevalentemente sull’ interazione e contaminazione tra le arti e attualmente si occupa dei rapporti tra la letteratura italiana e le arti figurative nel Novecento, con particolare interesse per la rivista “Civiltà delle macchine”. Tra I suoi lavori spicca una monografia dal titolo Aligi Sassu, edita dalla Ilisso nel 2005, la collaborazione al catalogo del MAXXI-Museo Nazionale delle Arti del XX secolo, gli interventi su Costantino Nivola e la curatela della mostra inerente le creazioni di Joan Mirò per preziosi libri d’artista.
MARIA LUISA FRONGIA (Cagliari 1945) laureata in Lettere all’Università di Cagliari con tesi in Storia dell’Arte medievale, nel 1969 si perfeziona in Archeologia e Storia dell’Arte a Cagliari. Nello stesso anno ottiene l’abilitazione per l’insegnamento nelle scuole superiori. Dal 1971 fino al 1973 insegna all’Università di Sassari e collabora al riallestimento del Museo Nazionale G.A. Sanna. Nell’anno accademico 1996-97 viene nominata docente di Storia dell’arte moderna e dal 2002 diventa professore ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di Cagliari dove ricopre inoltre il ruolo di Direttore della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte. Ha curato diverse mostre, pubblicato numerosi articoli in riviste specializzate e volumi di storia dell’arte moderna e contemporanea, collaborando frequentemente con la casa editrice Ilisso, per la quale ha lavorato sulla collana “I Maestri dell’Arte Sarda” e monografie su importanti artisti come Delitala, Morandi, Maccari, Ciusa Romagna e Manca.
HENRI MONIER nato a Lione nel 1815, figlio di Jean- Baptiste Humbert Monier e M.me Lécuyer. Il padre originario di Belley, era avvocato generale e cavaliere della Legion d’Onore, indicato tra i “savants” del Comité des travaux historiques et scientifiques, membro fondatore della Société historique, archéologique et littéraire de Lyon. Letterato anch’egli, è autore di alcuni scritti politici, di un saggio su Blaise Pascal e di una traduzione incompleta di Pervigilium Veneris. Il figlio Henri compie da giovane un viaggio in Italia seguando le tappe del Grand Tour, tra cui Napoli e Roma. Decide poi di viaggiare ancora, scegliendo un paese fuori dalle principali rotte, optando per la Sardegna. In seguito al periodo trascorso nell’isola, pubblica le “Lettres sur la Sardaigne”, opera oggi sconosciuta in Italia. Monier è anche autore di “Des Engagements des associés entre eux et à l’égard des tiers”.
VITTORIO ANGIUS (Cagliari 1797 – Torino 1862) giovane sacerdote, laureatosi in Dommatica, fu insegnante di Retorica. Dal 1832 iniziò a viaggiare per la Sardegna, interessandosi a testimonianze archeologiche, storiche e demografiche. Tra il 1827 e il 1835 fu professore presso l’Università di Sassari. Fu poi costretto a trasferirsi a Cagliari, a causa dei contrasti con l’Ordine; l’Angius si batté per l’abbandono di punizioni corporali e pratiche educative più rispettose degli allievi. Dal 1832 al 1856 si occupò di redigere la monumentale opera Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna. Si dedicò inoltre all’attività giornalistica, scrivendo per alcune riviste, e nel 1840 si trasferì a Torino. Tra il 1848 e il 1853 ricevette un breve mandato parlamentare, prima a Lanusei, poi a Cuglieri, per poi dedicarsi di nuovo interamente agli studi. Tra il 1855 e il 1857 pubblicò due saggi sulla direzione degli aerostati e continuò gli studi sulla Sardegna, pubblicando a sue spese un opuscolo a integrazione del Dizionario. Morì nel 1862 a Torino, in estrema povertà e solitudine.