JORGE ALEO (Cagliari 1620 – 1690) Padre Jorge da Cagliari, al secolo Lussorio Aleo, cappuccino della Provincia di Sardegna, nasce nel 1620. Nel 1640 comincia a professare in Iglesias la regola dei Cappuccini. Dai documenti d’archivio sardo si ricavano poche notizie sul personaggio. Nel 1661 viene sottoposto dai superiori a provvedimenti disciplinari a seguito del rifiuto di ottemperare all’obligo della predicazione e di risiedere presso la sua famiglia religiosa. Nel 1667 risulta vicario del convento di Cagliari e nel 1668-69 è guardiano in San Benedetto. Nel 1671 viene esiliato in Sicilia dal duca di San Germàn per la sua contiguità con i capi del partito avverso al viceré Camarasa. Nel 1675 rientra a Cagliari, completando i suoi lavori di storia approvati nel 1868. Le sue cronache storiche secentesche paiono aver avuto una discreta circolazione anche se molte copie andarono perdute o furono soggette alla censura sabauda.
ANTONIO MURA (Nuoro 1926 – Bologna 1975) nacque a Nuoro da padre Pietro, ramaio e poeta tra i maggiori del ‘900 e Maria Antonia Bande Ticca. Tra il 1947 e il 1948 collabora alla rivista Aristocrazia, rivista sarda di cultura sociale ispirata a ideali filantropici. Negli stesi anni si iscrisse nella facoltà di Scienze economiche e marittime di Napoli, che a dopo poco abbandonò per intraprendere la strada della poesia. Nel 1963, dopo esser tornato a Nuoro, costretto dalla grave situazione occupazionale, si recò in Germania dove fu assunto come aiuto operaio presso la Volkswagen. Deluso da quest’esperienza tornò in Sardegna, dove fu poi assunto presso l’Associazione dei commercianti. Dal 1968 l’attività letteraria s’intensifica, ricevendo riconoscimenti ed impegnandosi anche in importanti traduzioni, fra le quali le poesie di Paul Eluard. Tra le sue raccolte più importanti si ricordano: Su birde. Sas erbas e Lingua e dialetto. Poesie bilingui.
PIETRO IV D’ARAGONA (Balaguer 1319 – Barcellona 1387) fu IV re d’Aragona e III di Catalogna, detto il Cerimonioso. Figlio di Alfonso IV il Benigno, succedette al padre nel 1336 e nel 1342 partecipò alla presa di Algeciras con la flotta genovese. Due anni dopo, nel 1344, sconfisse Giacomo III di Maiorca e si impadronì delle Baleari e del Rossiglione. In Sardegna, per domare le ribellioni e combattere il suo principale nemico, il giudice di Arborea Mariano IV, decise di allearsi con Venezia, contro Genova. Tuttavia nonostante le vittorie veneziano-catalane di Costantinopoli e di Alghero, avvenute nel 1352, Pietro IV recatosi nell’isola con un forte esercito non riuscì mai a pacificare del tutto l’isola. Negli anni compresi tra il 1366 e il 1369 si trovò inoltre in guerra con Pietro il crudele, re di Castiglia. Tra il 1347-48 fu impegnato a domare le rivolte dei nobili aragonesi della Unión sobillati dal detronizzato re di Maiorca Giacolo III.
RAMON MUNTANER (Peralda 1265 – isola di Eivissa 1336) fu milite della corona aragonese, funzionario e importante cronista catalano. Di educazione di stampo cavalleresco, crebbe in una famiglia benestante che ospitò nel dicembre 1274 Alfonso X e Giacomo I d’Aragona, cosa poco consueta, che colpì Ramon bambino. Nel 1276 si trasferì in Francia, forse come paggio di Roger de Llúria. Successivamente, dall’estate del 1302, militò come soldato e comandante della Compagnia catalana di Roger da Flor, in un corpo di fanteria leggera, costituito da mercenari catalani e aragonesi, conosciuti come almogavers. Combatté in Oriente, spingendosi fino a Costantinopoli, per sostenere i Greci nella lotta contro i Turchi. Tra il 1303 e il 1315 ricoprì importanti ruoli nell’amministrazione di Gallipoli e dell’isola di Djerba. Dal 1327 si ritirò a vita privata e si dedicò alla stesura dell’importante opera nota come Cronica de Ramon Muntaner sui fatti d’arme e di politica della corona d’Aragona tra il XIII e il XIV secolo.
EMILIO LUSSU (Armungia 1890-Roma 1975) si laurea in Giurisprudenza a Cagliari nel 1915. Ufficiale della “Brigata Sassari” durante la Prima Guerra mondiale, nel ’19 rientra in Sardegna e fonda il Partito Sardo d’Azione. Nel 1921 è eletto deputato. Nel ’26 si difende da un’aggressione fascista ed è processato per omicidio; assolto dal tribunale di Cagliari viene però condannato a cinque anni di confino a Lipari. Evade nel ’29 per rifugiarsi in clandestinità a Parigi, dove fonda il movimento “Giustizia e Libertà” e intensifica l’attività contro il regime. È stato deputato alla Costituente, ministro nei governi Parri e De Gasperi e senatore dal ’48 al ’63. Le sue opere più note sono Marcia su Roma e dintorni (1933) e Un anno sull’altipiano (1938).
QUINTINO SELLA (Mosso Santa Maria 1827 – Biella 1884) nacque nel Biellese da una famiglia di industriali lanieri. Nel 1847 ottenne la laurea in ingegneria a Torino, perfezionandosi a Parigi in mineraria. Nel 1852 cominciò la sua carriera nell’insegnamento e nel 1859 quella in politica. Il 1862 fu l’anno della pubblicazione degli Atti della Società Italiana di Scienze Naturali e della sua nomina a ministro delle Finanze nel governo Rattazzi e l’anno seguente fonda il Club alpino italiano. Nel 1869 compì un’indagine sulle miniere sarde nell’ambito della commissione parlamentare d’inchiesta sulla Sardegna presieduta da Depretis. Nel 1873, con la caduta del governo Lanza abbandonò la carica di ministro e nel 1874 fu nominato invece presidente dell’Accademia dei Lincei. Nel 1881 fu uno dei soci fondatori della Società geologica italiana, mentre nell’anno successivo si dimise da deputato e nel marzo1884 morì a Biella.
GEORGIANA GODDARD KING (West Columbia 1871- Hollywood 1939) figlia di un ferroviere e di una donna dai forti interessi letterari, che morì quando lei aveva solo 10 anni, la King e suo fratello crebbero nel West Virginia con una zia materna. Nel 1897 si laureò e, dopo un periodo in Francia, tornò negli Stati Uniti, dove insegnò in un liceo fino al 1906. Tra il 1910 e il 1911 venne nominata professoressa di Storia dell’Arte nell’Università statunitense di Bryn Mawr e direttrice della collana “Bryn Mawr Notes and Monographs” nella quale uscì nel 1923 Sardinian Painting, volume dedicato alla pittura sarda. Fu inoltre membro dell’Hispanic Society of America e pubblicò diversi articoli e studi monografici in riviste specialistiche dedicati all’approfondimento di aspetti culturali e artistici dell’aerea iberica. Furono proprio questi interessi da ispanista ad avvicinarla alla cultura artistica della Sardegna. Il suo libro, risalente al 1904, dal titolo Comedies and Legends for Marionettes, A Theatre for Boys and Girls reca illustrazioni di Anna Rose Giles, l’amica che la guidò alla conoscenza del territorio sardo.
PIETRO MARTINI (Cagliari 1880 – 1866) nacque a Cagliari nel settembre del 1800 da una famiglia di origine ligure. Dopo la laurea in legge e un periodo di tirocinio, nel 1825 fu addetto alla Segreteria di Stato presso il viceré, dove raggiunse il grado di sottocapo di divisione. Di salute malferma, nel 1842 ottenne di essere impiegato presso la biblioteca universitaria, di cui diventò presidente due anni dopo. Proprio a motivo di questo ruolo si trovò coinvolto nella vicenda dei falsi arborensi che lo impegnò per tutto il resto della vita. Morì a Cagliari il 17 febbraio 1866.
CHARLES EDWARDES il catalogo della British Library di Londra registra tredici opere di Charles Edwardes ma non rivela saggi o biografie dell’autore. Le esigue notizie che si hanno, provenienti da ricerche dell’università di Glasgow, ci informano che l’Edwardes apparve nel panorama letterario inglese nel 1880, e visse, nelle pause dei suoi frequenti viaggi, a Wolverhampton, nel distretto industriale del West Midlands, tra Birmingham e Manchester, e che cessò la sua attività letteraria nei primi anni Venti del Novecento. Fu prevalentemente autore di libri di viaggi, ma anche traduttore di celebri opere e saggi, fra i quali i dialoghi di Giacomo Leopardi, e di libri per la gioventù. Collaborò inoltre con alcune fra le più celebri riviste letterarie dell’epoca. “Sardina and the Sardes”, forse l’opera capolavoro dell’Edwardes, fu pubblicata a Londra nel 1889 da Richard Bentley.
FRANCESCO CETTI (Mannheim 1726 – Sassari 1778) studiò nel collegio gesuitico di Monza, dove decise di entrare nella Compagnia nel 1742, occupandosi di retorica e filosofia. A partire dal 1748 cominciò la carriera nell’insegnamento dedicandosi contemporaneamente agli studi naturalistici, in particolare alla mineralogia. Durante questi studi individuò dei giacimenti minerari di marmi colorati presso Bosa e Alghero e nel Silanus. Per conto del governo seguì l’evoluzione delle attività estrattive avviate nel Silanus. Nel 1773, in seguito alla soppressione della Compagnia di Gesù, entrò a far parte del clero secolare. E si dedicò alla composizione di Storia naturale, un’opera in tre volumi che fu pubblicata a Sassari tra il 1774 e il 1778. Morì nello stesso anno lasciando incompleta la quarta parte dell’opera.