MARCELLO FOIS (Nuoro 1960) è scrittore, commediografo e sceneggiatore. Nel 1986 si laurea in Italianistica presso l’Università di Bologna e tre anni dopo scrive il suo primo romanzo, Ferro Recente. Nel 1992 esce Picta con il quale vince il “Premio Italo Calvino” e nel 1997 per Nulla vince il “Premio Dessì”. L’anno successivo con Sempre caro si aggiudica il “Premio Scerbanenco” e con Dura madre nel 2002 il “Premio Fedeli” e nel 2007 quello alla carriera, “Premio Lama e trama”. Come scenneggiatore è impegnato in fiction televisive e opere teatrali. Recentemente ha scritto anche un libretto operistico tratto dal romanzo di V. Evangelisti Tanit. Nel 2007 ha vinto anche il Premio Super Grinzane Cavour, quello Volponi e quello Volponi e Alassio per la narrativa italiana con il romanzo Memoria del vuoto. Insieme ad altri intellettuali sardi è fondaore del Festival letterario di Gavoi L’isola delle storie.
DIEGO MORMORIO è storico, critico della fotografia e saggista. Le sue ricerche vertono prevalentemente sui rapporti tra fotografia e cultura letteraria e filosofica, con particolare attenzione negli ultimi anni per il tema della rappresentazione della bellezza e della natura. Ha insegnato Storia della Fotografia al DAMS di Palermo, all’Istituto Europeo di Design di Roma, alla Scuola Superiore per Restauratori dei materiali cartacei di San Casciano dei Bagni e all’Accademia delle Belle Arti di Napoli e di Bologna. Ha inoltre diretto la galleria Acta International ed è stato redatore della rivista “Photo Italia” e photo editor nei quotidiani “Il Messaggero” e “L’Informazione”. È stato curatore di numerosi mostre per enti pubblici e privati, cataloghi e libri fotografici italiani e stranieri. Tra i suoi ultimi libri possiamo ricordare: W Garibaldi. Tre racconti garibaldini (2007), Meditazione e fotografia, ovvero Vedendo e ascoltando passare l’attimo (2008), e per la Ilisso Costantino Nivola. Biografia per immagini (2001) scritto con D. Ashton.
DORE ASHTON (Fotografia) nata nel 1928 a Newark è stata un’importante critica e storica dell’arte. Si è laureata ad Harvard e ha iniziato la sua carriera come condirettore presso la casa editrice “Art Digest” nel 1951. A partire dal 1955 inizia a lavorare come critica d’arte per il “New York Times”, tuttavia, a causa della sua vicinanza per l’Epsressionismo astratto nel 1960 viene licenziata. Nel 1963 è stata insignita del premio “Award for art criticism from the College Art Association”. Ha insegnato alla Columbia University e alla City University di New York. È considerate uno degli esperti di maggior prestigio nel campo dell’arte contemporanea. Ha pubblicato numerosi volumi sull’arte moderna e contemporanea tra cui New York School. A Cultural Reckoning (1979) e La leggenda dell’arte moderna, tradotto in italiano e pubblicato nel 1980. Per la Ilisso è stata autrice, insieme a D. Mormorio, del volume Costantino Nivola. Biografia per immagini del 2001.
ALFONSO GATTO (Salerno 1909 – Orbetello 1976) è stato un importante poeta e scrittore. Trasferitosi a Milano lavora prima in libreria, poi come correttore di bozze, poi come giornalista e insegnante. Nel 1936 viene recluso per sei mesi a causa del suo dichiarato antifascismo. Collabora con numerose riviste e nel 1938 fonda con Vasco Pratolini la rivista Campo di Marte, che si ricollegava all’ermetismo fiorentino. Nel 1941 riceve la nomina di ordinario di Letteratura italiana per “chiara fama” press oil Liceo artistico di Bologna e diventa inviato de “L’Unità”.È stato uno dei più accesi protagonisti della corrente poetica dell’Ermetismo. Tra le sue raccolte più significative ricordiamo Isola (1932), Rime di viaggio per la terra dipinta (1969) e Poesie d’amore (1973). Alcuni suoi testi sono contenuti nel volume Ilisso Mario Biasi. Viaggio dentro l’isola (2002)
BACHISIO BANDINU laureato in Lettere, è stato collaboratore del Corriere della Sera e direttore de L’Unione Sarda. È presidente della Fondazione Sardinia. Ha scritto Costa Smeralda (1980), Narciso in vacanza (1994), Lettera a un giovane sardo (1996), Visiones. I sogni dei pastori (1998), Ballos (2000) con A. Deplano e V. Montis.
ULIANO LUCAS (Milano 1942) fin da giovanissimo frequenta intellettuali, disegnatori e fotografi a Milano, nel quartiere di Brera, e comincia la carriera giornalistica. Tra gli anni ’60 e ’70 lavora come fotografo tentando di opporre una stampa d’inchiesta civile all’informazione consueta del tempo e collabora con le riviste come “Tempo”, “Vie Nuove”, “Jeune Afrique” e “Koncret” o per iniziative editoriali punto di riferimento per la riflessione terzomondista e contro i soprusi e le disuguaglianze sociali. Negli anni ’80 lavora con testate diverse importanti testate “Il Mondo”, “L’Espresso”, “L’Europeo”, “Il Manifesto”, “La Stampa” e tanti altri, immoratalando alcuni degli avvenimenti storici più importanti e drammatici di quell’epoca. Con i cambiamenti del sistema dell’informazione, dagli anni ’90, si dedica all’attività di studio e di ricerca. Tra il 1989 e il 1995 è coinvolto con “Repubblica” nelle inchieste sulla Grande Milano. Con Ilisso ha collaborato al volume di storia della fotografia uscito in tre lingue, italiano, inglese e francese, Pablo Volta. La Sardegna come l’Odissea (2007).
TATIANA AGLIANI (Milano 1974) è curatrice e storica della cominicazione visiva. Si laurea in Lingue e letterature orientali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove consegue anche il titolo di dottorato di ricerca in Civiltà dell’India e dell’Asia Orientale. A partire dal 1998 inizia a collaborare con il fotografo Uliano Lucas con il quale si occupa di fotogiornalismo. Contestualmente cura mostre e volumi sulla fotografia come strumento di analisi dell’evoluzione della mentalità collettiva e su singoli autori italiani e stranieri, fra i quali ricordiamo Pablo Volta, Lisetta Carmi, Luigi Cavagna, il giapponese Seiichi Enomoto e il cinese Wang Qingsong. Attualmente lavora come curatrice di mostre e volumi presso l’Associazione Aire e come responsabile d’archivio presso l’Archivio Uliano Lucas. È inoltre autrice di diversi testi sul fotogiornalismo italiano e i suoi protagonisti e per la Ilisso ha firmato, sempre in collaborazione con Lucas, il volume Pablo Volta (2007).
FRANCESCO FAETA (Roma 1946) insegna Antropologia culturale e Antropologia visuale ed è coordinatore del Dottorato Antropologia e studi storico- presso l’Università degli Studi di Messina. Ha insegnato, su invito o a contratto, e ha tenuto cicli di seminari, presso numerose istituzioni universitarie in Italia e all’estero. Ha svolto una lunga pratica di ricerca etnografica e antropologica in ambito europeo, con particolare riferimento al Mezzogiorno d’Italia e si è occupato specificamente di etnografia visiva e di antropologia visuale, di organizzazione sociale e culturale dello spazio. Fotografo e documentarista etnografico, ha realizzato alcuni film per la RAI e numerose mostre di sue immagini nelle principali città italiane e all’estero Suoi saggi e sue fotografie etnografiche sono apparsi nelle più qualificate riviste scientifiche italiane e in alcune tra le più qualificate riviste straniere, tra le quali, in Francia, “Terrain” e “Gradhiva”. Ha diretto il Progetto Finalizzato “Beni Culturali” del C.N.R. ed è stato membro della Commissione Nazionale di Studio sui Beni Culturali Demoetnoantropologici, istituita dal Ministro per i Beni e le Attività culturali.
MARINA MIRAGLIA laureata in Storia dell’arte con Argan nel 1973 presso La Sapienza di Roma, è stata funzionario dei Beni Culturali e Ambientali prima presso il Gabinetto Fotografico Nazionale e poi presso l’Istituto Nazionale per la Grafica, dove ha fondato il settore delle Collezioni fotografiche recuperando i fondi storici della Calcografia prima Camerale e poi Regia. Nel 1987 ha lavorato presso la Soprintendenza ai Beni Librari e Documentari della Regione Emilia Romagna e alla fine degli anni ’90 ha fondato e insegnato come docente presso la Scuola di San Casciano dei Bagni. Ha insegnato inoltre Storia della tradizioni popolari presso l’università di Calabria e dal 1999 Storia della fotografia presso La Sapienza e l’università di Roma Tre. Fa parte del comitato scientifico del Museo di fotografia di Villa Ghirlanda e ha curato diverse mostre in Italia e all’estero.
MARISA VOLPI (Macerata 1928) è storica e critica dell’arte e scrittrice. La sua carriera inizia a Firenze come allieva di Roberto Longhi, con il quale studia la pittura italiana del Settecento e successivamente quella del Novecento, svolgendo studi su Kandinskj, Mondrian, l’arte americana, l’Espressionismo, l’arte russa della Rivoluzione, il Simbolismo in Francia, Germania e Inghilterra e l’Impressionismo, con particolare attenzione per Monet. Negli anni ’60 e ’70 in qualità di critica ha seguito artisti americani ed europei, indagando il legame fra la morfologia dello stile di un artista e i contenuti dell’immagine catturati all’interno della biografia individuale e della storia della cultura. Dal 1978 alla passione per l’arte ha affiancato quella per la scrittura, scrivendo numerosi racconti aventi per tema episodi di vite di artisti. È stata inoltre docente universitaria presso l’Università di Cagliari e La Sapienza di Roma, dove nel 2003 è stata nominata Professore Emerito di Storia dell’arte contemporanea.