BENVENUTO LOBINA (Villanovatulo 1917 – Sassari 1993) si dedica alla poesia fin dall’adolescenza e nei primi anni Trenta, a Cagliari, fonda un circolo futurista. Milite nell’Africa italiana, perde, già da prima della guerra di Spagna, come tanti giovani di allora, la sua fede nel fascismo che lo aveva illuso. Gli anni Cinquanta e Sessanta sono i più fecondi e diverse sue poesie appaiono su “La Nuova Sardegna” (a Sassari, sede del quotidiano, Lobina aveva stabilito la sua residenza). Nel 1974 pubblica, per la Jaca Book, la raccolta dal titolo Terra, disisperada terra, riedita poi dalle Edizioni della Torre nel 1992, col titolo Is canzonis. Nel 1984 termina il romanzo Po cantu Biddanoa che vince il premio “Casteddu de Sa fae” di Posada e sarà pubblicato nel 1987, con versione italiana a fronte, dalla 2D Editrice Mediterranea, e riedito nel 2004 dalla Ilisso. Nel 2000, per l’editrice Poliedro, appaiono tre suoi racconti: Iacu e su lioni, In d’una dì ’e soli e Bonas tardas, Magestà.
Benvenuto Lobina
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