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Il luogo comune critico, secondo il quale i racconti deleddiani combinano un complesso di ricorrenti motivi narrativi, trova conferma ne L’incendio nell’oliveto: temi e tipi umani che si ritrovano anche in altri romanzi vi si riconoscono quasi a colpo d’occhio. Nella prefazione Luisa Mura sottolinea che il dettaglio contestualizzante è l’entrata dell’Italia nella “grande guerra”. Nel giugno del 1917, quando Deledda iniziò a pubblicare il romanzo sulle colonne della “Lettura”, il tema era di scottante attualità. Tutto ciò che il periodico veniva pubblicando in quei mesi, fossero pezzi giornalistici o letterari, aveva a che fare con la guerra. Si può dunque supporre che Deledda, facendola rimbombare sullo sfondo del romanzo, volesse ravvivare l’interesse dei lettori. Ma forse aveva anche una motivazione patriottica, alimentata dalla simpatia, se non dalla diretta partecipazione al movimento interventista. Un po’ come Annarosa, che arditamente dichiara: «Se fossi uomo chiederei subito anch’io di andare volontario».
Volume n. 111